Ratto
Quando si parla di ratti, ci si riferisce in realtà ad un ampio gruppo di specie, due sole delle quali sono presenti in Italia, il ratto nero (Rattus rattus) e il ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus).
Il primo è un eccellente arrampicatore, è maggiormente legato alla vegetazione arborea ed arbustiva, presenta una morfologia più agile, con coda lunga e orecchie sviluppate. Il secondo presenta peso e dimensioni superiori, orecchie e coda meno sviluppati, ed è diffuso soprattutto nelle fogne e sulle rive dei corsi d’acqua urbani. Entrambe di origine asiatica, le due specie si sono diffuse in momenti differenti nel bacino del Mediterraneo. Il ratto nero è presente da almeno due millenni, mentre il ratto delle chiaviche è giunto più di recente, nel corso del XVIII secolo. Entrambe hanno poi colonizzato gran parte delle terre emerse del pianeta.
I ratti sono portatori di varie malattie anche gravi, tra cui la salmonellosi e la leptospirosi, ma nei secoli passati hanno contribuito alla diffusione della peste, una delle malattie che ha mietuto più vittime nell’antichità, giungendo tuttavia fino ai giorni nostri.
I ratti si nutrono di qualunque tipo di alimento, sia esso presente in natura oppure si tratti di un residuo dell’alimentazione umana o degli animali domestici. Tuttavia, il ratto nero predilige cereali e frutta, mentre il ratto delle chiaviche ha una preferenza per il cibo di origine animale.
La riproduzione è legata soprattutto alle disponibilità alimentari e alle condizioni climatiche, e nei centri urbani può avvenire nel corso di gran parte dell’anno, con interruzioni nei periodi con condizioni climatiche estreme.